Ufficialmente, siam giunti alla fine d’un’epoca. Ma il tramonto di un orizzonte è l’alba di un altro. Non siamo continuatori su questa stessa linea, ma da questa esperienza siamo usciti con qualcosa di più rispetto a quando ci eravamo imbarcati in questo progetto. Due realtà personali, che tuttavia non disconoscono l’origine che le ispirò in primo luogo. D’altronde, è da una scintilla che nasce un fuoco.
Monthly Archives: July 2017
Terra di Mezzo
La mitologia Europea è stata interpretata per noi dai Giudeo-Cristiani, e la loro versione del nostro retaggio è stata diffusa in tutto il mondo letterato.
La nostra mitologia è stata ridotta ad una divertente curiosità, una fiaba primitiva, una sciocca incomprensione della realtà. Non c’è nulla di più oltre a ciò, davvero…non è nemmeno una religione; è solo una mitologia.
Non c’è bisogno di scavare più a fondo…è tutto senza senso. Divertente, si, ma nulla più. Andiamo avanti. Concentriamoci sulle più avanzate religioni monoteistiche. Si, l’evoluzione ha assicurato che sviluppassimo religioni più avanzate, rispetto a quelle politeistiche primitive. Religioni con una morale. Si, non c’è una morale nelle religioni primitive.
Come puoi comprendere, quanto sopra è sostanzialmente il modo in cui le nostre società presentano a noi tutti la visione del mondo e la religione dei nostri antenati. E’ tutto senza senso, sparito per sempre e grazie a Dio che lo è. Non ritorneremo ad esso più di quanto torneremo a credere che il mondo è piatto.
Solo…i nostri antenati non hanno mai pensato che il mondo fosse piatto. Questo è un mito moderno. Sappiamo che conoscevano alla perfezione il fatto che il mondo è rotondo. Tutti i linguisti concordano a riguardo, e abbiamo anche un sacco di prove archeologiche a supporto di ciò. Come questa statua: avrebbero realizzato il mondo a forma di globo se avessero pensato che fosse piatto? Avrebbero anche solo utilizzato il termine “globo” per descrivere il mondo, se avessero pensato che fosse piatto? (cerca su Google “Atlante che sostiene il mondo sulle sue spalle” per più immagini, come quella qui sotto…nota che anche quelle raffigurazioni di Atlante realizzate nell’Antichità lo mostrano mentre sostiene un globo).
No, non pensavano che il mondo fosse piatto, e quando te ne rendi conto dovresti comprendere che anche ogni altra cosa che ci raccontano sulle mitologie dei nostri antenati è una menzogna.
Fammi cominciare con l’albero del mondo Scandinavo, raffigurato come un albero che cresce su un disco piatto (credevano che la Terra fosse piatta, dopo tutto, giusto?…), con le radici che raggiungono le profondità di Hel e la corona dell’albero che giunge fino al Cielo, dove risiedono gli dèi. Il tronco si trova nel mondo dei vivi, la Terra di Mezzo. Quindi ci sono un mondo dei morti, un mondo dei vivi e un mondo degli dèi.
Il problema principale che noto qui è che separano l’uomo dal divino; l’uomo si trova sulla Terra, e il divino nel Cielo, e qualche volta il divino si sposta qui sulla Terra in mezzo a noi sciocchi mortali. Mi spiace, ma questo non è il Paganesimo: questa è la visione del mondo Giudeo-Cristiana. Nel Paganesimo l’uomo diviene una divinità, sulla Terra, impersonandola. Passa attraverso un processo iniziatico, migliora, matura, diventa migliore, coltiva il divino in se stesso e attraverso tutto ciò diviene lui stesso un dio! Il divino è sempre lì, dentro di lui e tutto attorno a lui, e influenza il corso degli eventi. Quindi gli dèi e l’uomo vivono l’uno a fianco all’altro, nello stesso mondo. Vivono tutti in Ásgarðr (“il giardino degli spiriti”), la corona dell’albero della vita.
Si, giusto:
Dunque cos’è allora Miðgarðr (“Terra di Mezzo”)? Si trova tra il mondo della vita (Ásgarðr) e il mondo della morte (Hel). Ma cos’è? La nascita? La morte? Qualche sorta di mondo dei non-morti? In realtà: si…
La Terra di Mezzo è il tumulo mortuario, una zona recintata in un luogo sacro, dove risiedono i corpi dei defunti onorevoli. Tuttavia i defunti onorevoli non sono morti per sempre: stanno solo aspettando di rinascere, quindi non sono in Hel (“nascosto”), dove risiedono le ombre, ma in una Terra di Mezzo, un mondo tra la vita e la morte: quando sei morto ma stai solo aspettando di rinascere nuovamente.
Esempio di Terra di Mezzo:
Ergo: morto è solo ciò che non è onorevole e degno di essere ricordato.
L’idea è che quando io muoio la mia ombra (ovvero il male che ho compiuto) sarà obliata in Hel, così da sparire per sempre (ovvero essere dimenticata). Non la vogliamo. Vogliamo ricordare solo il bene che ho compiuto. Vogliamo portare con noi nel futuro solo la memoria delle mie gesta onorevoli. Perché la generazione successiva dovrebbe voler alimentare i miei aspetti negativi o i miei errori? Facendolo non diverrebbero divini! Diverranno divini solo alimentando il buono, il giusto, il forte, il luminoso, il coraggioso, ecc. Diverranno migliori attraverso il ricordo dei loro defunti solo se li ricordano per il bene che fecero. Non soffermarti nelle ombre; non faranno che oscurare la tua mente.
Noi, signore e signori, viviamo in Ásgarðr, accanto agli dèi e alle dèe. Se non puoi vederli/e è solo perché un’ombra oscura la tua mente, perché un velo di menzogne copre i tuoi occhi, o perché un coro Giudeo-Cristiano sta urlando menzogne nelle tue orecchie, e dunque non ti permette di ascoltare il canto divino. Il divino è qui: nell’aria, negli alberi, nell’acqua, nel terreno e nelle rocce, e cosa più importante: in te! Hai il potenziale per diventare tu stesso un dio o una dea. Allunga semplicemente la mano e afferra tutto ciò che è buono, e abbraccialo fino al tuo ultimo respiro. Aggrappati ad esso con tutte le tue forze, e non lasciarlo mai, non importa con quanta forza le ombre tirino e cerchino di prenderlo dalle tue mani. Diventa una cosa sola con il divino; diventa tu stesso divino! Assicurati che ciò che è buono divenga inseparabile da ciò che tu sei! Quando lo fai non c’è nulla che possano fare per danneggiarti:
Hâvamâl, stanza 76
“Muoiono le greggi,
muoiono i congiunti,
e tu stesso, del pari, morirai;
ma conosco una cosa
che non muore mai:
una onorevole reputazione.”
Non c’è morte per gli onorevoli. Vivono per sempre: ritornano alla vita dalla Terra di Mezzo, il mondo tra il mondo dei defunti e il mondo dei vivi, quando vengono scelti da dei bambini per rinascere – in essi.
La religione Europea è un sistema per la coltivazione del buono nell’uomo, delle gesta onorevoli e della vita onorevole – con l’obiettivo di trasformare la società in un “paradiso in Terra” (perché la vita sulla Terra è ciò che abbiamo!) e gli uomini e le donne migliori in divinità. E’ un modo per trasformare il piombo in oro, per così dire, in senso spirituale.
La religione Europea è una celebrazione della vita sulla Terra, in forte contrasto con il Giudeo-Cristianesimo adoratore della morte, che diffonde null’altro che disprezzo per la vita sulla Terra, e favorisce un “Paradiso” fittizio, dove presumibilmente i Giudeo-Cristiani non dovranno mai più fare nulla di arduo (o onorevole…). Il Giudeo-Cristianesimo non è che una coltivazione della pigrizia, dell’edonismo e della codardia.
Io sono un Pagano, quindi cammino su sentieri incolti, attraverso il denso sottobosco di una vasta zona selvaggia. Alcune volte cammino nell’oscurità, senza sapere dove mi conduce il destino. Alcuna volte cammino sotto la pioggia ghiacciata, e combatto per rimanere in vita. Spesso inciampo su antiche radici e fessure nascoste nel terreno. Cado su rocce affilate e ceppi d’albero, in freddi ruscelli e giù in ripide scogliere. Ma ogni volta che lo faccio sorrido, fiero delle mie contusioni e dei miei tagli, mi rialzo e continuo a camminare. La vita è bella, non “anche” nelle avversità, ma in particolare nelle avversità, perché le avversità sono ciò che ti dà l’opportunità di metterti alla prova, di ottenere onore!
Il tuo onore è ciò che farà sì che i tuoi discendenti si ricordino di te, ti ammirino e divengano migliori grazie a te.
Salute alle divinità! Salute e Gioia!
Traduzione a cura di Artuso Fabio
I Secoli Bui
Culti della Fertilità
Accademici e profani allo stesso modo sembra che pensino alla religione pre-Cristiana come a qualche sorta di culto della fertilità, e tutto viene sempre interpretato sotto questa luce.
Potresti però farti una semplice domanda di controllo che distruggerà tutte queste ipotesi e teorie: “era la fertilità un problema per l’Europeo Antico?” Bè, perché diavolo avrebbe dovuto esserlo? Sostanzialmente tutti i problemi di fertilità che abbiamo oggi sono legati allo stile di vita moderno e ad un tipo di inquinamento che non avevano a quei tempi. L’unico problema legato alla fertilità che avrebbero potuto avere, e che abbiamo ancora oggi, sarebbe quello causato dall’ibridazione (ad esempio risultante in un ibrido maschio ipersessuale [per compensare la sua ridotta fertilità cercherà di accoppiarsi molto]).
Comunque, anche quando i proto-Europei (ovvero homo neanderthalensis) si ibridarono per la prima volta con i proto-Africani (ovvero homo sapiens), probabilmente durante l’Era Glaciale, quando alcuni dei proto-Europei andarono a vivere nel Nord e nell’Est dell’Africa, la riduzione della fertilità era difficilmente un problema serio. La prole maschile (ma non quella femminile) di tali incroci è spesso completamente sterile e incapace di procreare, ma non ci fu una ibridazione su larga scala, e si ibridavano solo sporadicamente, nel senso che quasi tutti gli uomini rimanevano comunque proto-Europei, senza problemi di fertilità, e anche gli ibridi (a proposito, oggi da noi conosciuti come “Cro-Magnon”) femminili erano comunque fertili.
Quando queste tribù ritornavano in Europa, un po’ ibridate, il principale e più serio effetto negativo di ciò (nel contesto della fertilità!) era principalmente una ridotta sopravvivenza della donna incinta. Fecondare la donna non era un problema, così come quasi sempre non lo è oggi, ma far sopravvivere la donna alla gravidanza e al parto era spesso una sfida, e quando era presente qualche mescolanza ciò diventava una grande sfida.
Le donne hanno fianchi adatti a far nascere bambini che sono, da un punto di vista razziale, identici ai genitori, quindi se un uomo di un’altra razza la feconda e il bambino eredita la forma del cranio del padre (e il bambino lo farà [statisticamente] nel 50% dei casi), allora quello sarà un grande problema quando la donna farà nascere il bambino. Vediamo lo stesso oggi, quando donne Africane sposano uomini Europei; hanno così tanti problemi nel far nascere questi bambini che i dottori spesso automaticamente(!) vogliono fare loro un taglio Cesareo, per assicurare la sopravvivenza sia del bambino che della madre. Partorire è già di per sè abbastanza difficile: cercare di spremere un grosso cranio di un’altra razza attraverso i tuoi fianchi aumenta gravemente non solo la possibilità della tua morte e di quella del tuo bambino, ma anche la possibilità di danni cerebrali al bambino.
Quando l’ibridazione cominciò le differenze tra i proto-Europei e i proto-Africani erano decisamente grandi, e solo alcuni tra i bambini ibridi (e le loro madri) sopravvivevano alla nascita. Quei bambini che sopravvivevano erano probabilmente quasi esclusivamente quelli che ereditavano non il molto più grande cranio Europeo dei loro padri, ma i più piccoli crani Africani delle loro madri. Ovviamente, non è così semplice, ma sostanzialmente questo era il caso. Quindi, il Cro-Magnon, il risultato diretto di questo miscuglio, ha un cranio e un cervello più grandi rispetto a quelli trovati nei proto-Africani, ma comunque più piccoli rispetto a quelli trovati nei proto-Europei. Come altre creature ibride di cui siamo a conoscenza, anche il Cro-Magnon soffriva tutta una serie di problemi, come crescita anormale, denti in cattive condizioni, difetti scheletrici spesso piuttosto seri, ecc.
Fortunatamente l’ibridazione delle specie fu solo sporadica, e col tempo i problemi causati da ciò si ridussero sia in frequenza che in incisività. I geni proto-Africani vennero distribuiti sempre più uniformemente nella popolazione proto-Europea, che per la maggior parte del tempo non si mischiò con loro. Ad ogni modo l’ibridazione cambiò la popolazione Europea, e causò molti effetti negativi, ma la fertilità non fu mai un problema.
***
Tutti gli antichi incantesimi Scandinavi (“canzoni magiche”) che conosco riguardano il risveglio dei terreni (dopo l’inverno) (ovvero hanno a che fare con la messa a dimora dei semi), e poi la protezione dei terreni (dagli “spiriti negativi”), ma non una parola viene spesa riguardo alla fertilità dei terreni. E ancora, una semplice domanda di controllo può distruggere la teoria ufficiale: la fertilità dei terreni fu mai un problema? E perché diavolo avrebbe dovuto esserlo? A quel tempo la natura era sotto qualche sorta di influenza nociva, che oggi ignoriamo? L’unico problema che avevano in questo contesto era l’abbondanza o la mancanza di luce solare e pioggia, e ovviamente i parassiti, le malattie delle coltivazioni, gli uccelli che mangiano i semi, gli animali che mangiano i prodotti, ecc., tutto spiegato in relazione all’influenza degli “spiriti negativi”.
Si, generalmente parlando la fertilità non era una preoccupazione in nessun contesto, ma avere una buona salute spesso lo era. Solitamente ciò era di grande importanza anche per i terreni: solo la buona salute poteva proteggerli dagli “spiriti negativi”, di cui ho parlato sopra. Quindi le dèe della buona salute li benedicevano, per rafforzare la loro salute e proteggerli.
Passiamo poi al simbolo della buona salute nell’Europa pre-Cristiana, cioè la coppa (spesso calderone) della Dea della Terra. Oggi conosciamo questo simbolo per lo più attraverso miti Pagani pervertiti e Cristianizzati facenti riferimento al “Sacro Graal”, ma come puoi comprendere, la coppa era un attributo della dea della buona salute. Per dirla semplicemente: chiunque avesse bevuto da essa sarebbe divenuto più sano. Si, bere da questa coppa avrebbe rimosso gli effetti dei veleni, curato le malattie, guarito le ferite e incrementato le possibilità per una donna incinta di sopravvivere al parto.
Se mi permetti di ricordarti dell’importanza della pioggia e della luce solare per le coltivazioni, anche gli attributi del Dio del Cielo diverranno più comprensibili: il suo scettro (originariamente una pietra e in seguito un martello di pietra o un’ascia) provocava il tuono nel cielo (come le pietre sul terreno se colpite tra loro producono scintille, che possono essere usate per accendere un fuoco); la sua spada era il fulmine che colpiva dal cielo in conseguenza di questo processo (trasferendo la forza del cielo [il sole] alla terra), e la sua corona (aureola) era il sole stesso, splendente dietro di lui.
Insieme la Dea della Terra e il Dio del Cielo padroneggiavano tutto ciò di cui avevano bisogno per far crescere le coltivazioni: luce solare e pioggia, e buona salute. L’attributo della Dea della Terra era anche molto utile per le donne (già) incinta, che volevano avere salute a sufficienza per sopravvivere al parto. L’attributo del Dio del Cielo era anch’esso molto utile per i campioni, che – quando il Dio del Cielo trasferiva su di loro la forza del sole appoggiando la spada sulle loro spalle – divenivano ancora più forti, se non addirittura invincibili!
Traduzione a cura di Artuso Fabio
Religione Europea contro Ateismo
Se cerchi il vocabolo religione su Wikipedia troverai questa definizione; <<Una religione è una raccolta organizzata di credenze, sistemi culturali e visioni del mondo che relazionano l’umanità al supernaturale e allo spirituale>>. Se cerchi il termine ateismo su Wikipedia troverai questa definizione; <<L’ateismo è, in senso ampio, il rifiuto della credenza nell’esistenza delle divinità. In senso stretto, l’ateismo è specificamente la posizione secondo cui non ci sono divinità>>. Dalla stessa fonte possiamo leggere che; <<Nella credenza tradizionale, una divinità è un essere supernaturale che può essere pensato come santo, divino o sacro>>.
Questa definizione di Wikipedia non sembra però includere la comprensione Europea di ciò che una divinità è. In Europa una divinità (ovvero un dio o una dea) era semplicemente una (qualsiasi) forza operante per il bene di qualcosa. Lo stesso vocabolo Germanico <<dio>> (god – NdT) significa semplicemente <<buono>> (good – NdT). Un sacerdote Scandinavo veniva chiamato gôði e una sacerdotessa gyðja (si; entrambe le parole significano semplicemente <<buono>>). Gli dèi Scandinavi erano comunemente chiamati æsir (<<spiriti>>), sing. âss, e bönd (<<catena>>, <<legame>>, <<obbligo>>), sing. band, ma ovviamente venivano anche chiamati gôðir (<<dèi>>, ovvero <<forze buone>>), sing. gôð. Tutti i vocaboli dicono molto riguardo a queste divinità e a ciò che i nostri antenati intendevano su di esse.
NB! Come spiegato in Sorcery and Religion in Ancient Scandinavia e qui non ci sono <<due famiglie>> di dèi in Scandinavia, æsir e vanir; c’è solo una famiglia di dèi, ma i più belli tra questi dèi vengono chiamati vanir (<<bellissimi>>), sing. vanr.
Le forze pericolose che operano per demolire, abbattere, sfidare e mettere alla prove quelle buone sono chiamate jötnar (<<affamato>>, <<grandi mangiatori>>), sing. jötunn. Non sono dèi, ma comunque forze che operano nella natura. Anch’esse però sono positive, nel senso che il negativo dà l’opportunità al positivo di mettersi all’opera.
Gli dèi in Europa – non solo in Scandinavia – erano impersonati da esseri umani vivi, i migliori tra i nostri antenati, e quando lo facevano divenivano loro stessi le divinità. Gli uomini migliori venivano selezionati a questo scopo gareggiando in dei giochi, meglio conosciuti oggi come Giochi Olimpici o Tornei Cavallereschi, e le donne migliori venivano selezionate a questo scopo gareggiando in dei giochi e in gare di bellezza. Al vincitore veniva data una mela. Salute giovanile, forza e bellezza erano i meriti voluti e ricercati per queste divinità, e conseguentemente le divinità erano <<eternamente giovani>> – ogniqualvolta una divinità veniva sconfitta nelle competizioni annuali esso e essa veniva rimpiazzata, da qualcuno ancor più forte, ancor più abile e ancor più bello/a. Quindi le divinità erano <<immortali>>. Non morivano mai, e si mantenevano eternamente giovani grazie alla mela data ogni anno ai vincitori.
Anche gli jötnar venivano impersonati, ma solo durante le cerimonie religiose, e venivano uccisi al termine di tali cerimonie, e gli attori venivano <<ravvivati>> in seguito, quando gli dèi portavano i loro <<resti>> all’albero sacrificale, dove avevano impiccato i loro vestiti (ovvero la loro forza vitale, il loro colore e la loro forma), e lì se li rimettevano addosso. Tutto ciò viene spiegato più approfonditamente in Socery and Religion in Ancient Scandinavia, e in realtà possibilmente anche meglio in MYFAROG. Nota però che MYFAROG è un gioco, quindi il libro ha anche altre caratteristiche.
Ogni uomo può e deve coltivare gli dèi e le dèe in lui, altrimenti le forze pericolose avranno il sopravvento, come spiegato in Oltre il Fiume Ifing.
Se ritorniamo alla definizione di Wikipedia delle divinità, menzionata all’inizio di questo articolo, diventa chiaro che la credenza Europea nelle divinità va in un certo senso oltre la definizione di Wikipedia. Diventa anche chiaro che in relazione alle divinità Europee l’ateismo è in realtà identico al nichilismo. Se le divinità sono il buono e il morale nell’uomo allora l’ateismo è nichilismo; una negazione e rifiuto del buono e del morale nell’uomo.
Un sacrificio animale Europeo è un rafforzamento del buono in coloro che partecipano al sacrificio; l’animale viene in seguito normalmente mangiato, dagli uomini che hanno impersonato le divinità e dai membri della loro tribù. Sanno perché stanno mangiando questo animale in particolare; può essere per ispirazione, per amore, per pazienza, per forza, per bellezza o qualsivoglia altro motivo. Per qualcosa di buono. Nessun sacrificio è mai stato fatto agli jötnar! Una preghiera a un dio, una preghiera in solitudine, non è una credenza in qualche essere supernaturale che sta ascoltando da qualche parte; è una forma di meditazione e un promemoria a se stessi. Sii buono, sii giusto, sii vittorioso, sii abile, o qualsiasi altra cosa! Nessuna preghiera è mai stata rivolta agli jötnar! Un tempio costruito per onorare una divinità è uguale; ogniqualvolta lo vedi, lo visiti o anche pensi ad esso rafforzi quella divinità in te. Nessun tempio è mai stato costruito per onorare uno jötnar!
La religione Europea è semplicemente <<una forma organizzata di coltivazione della bontà>>. Le divinità e anche gli jötnar sono forze che operano in noi e in altri luoghi della natura. Non sono <<esseri supernaturali>>. Sono esseri umani reali (o piuttosto erano…purtroppo non le impersoniamo più), sono statue reali, idee reali, immagini reali e simboli reali, e tutti quanti influenzano direttamente noi e le nostre menti. Ciò che percepisci ti influenza. Nessun ateo può mettere in discussione questa realtà.
Essere religioso non è qualcosa di cui vergognarsi, fintanto che lo sei in modo Europeo. Essere ateo d’altra parte non è meglio che essere nichilista e rifiutare tutte le divinità dell’Europa, e dunque anche ciò che esse rappresentano. Essere un ateo è anche peggio che essere un Cristiano, perché almeno i Cristiani apprezzano ancora quelle buone vecchie morali Europee che hanno incorporato nella loro altrimenti Ebraica fede, quando gli Ebrei fallirono nell’annientare le morali Europee durante la Cristianizzazione dell’Europa.
Il Metro
Cristianesimo; 90% religione Europea, 10% Giudaismo
Islam; 90% Giudaismo, 10% religione tribale Araba
Ateismo quando rifiuta le divinità Europee; 100% Nichilismo
Nichilismo; 100% Giudaismo
Giudaismo; 100% <<Satanismo>> (ovvero la coltivazione attiva dello jötnar nell’uomo)
Per essere Europeo nella mente e nello spirito devi però seguire la religione Europea, in qualunque modo ti si addica. Non fa bene bere una bevanda che è al 90% acqua pulita e <<solo>> al 10% puro veleno. Se lo fai avvelenerai la tua mente, il tuo spirito e anche il tuo corpo. Invece dovremmo tutti diventare o almeno cercare di diventare dèi o dèe, proprio come i nostri antenati! HailaR WôðanaR!
Traduzione a cura di Artuso Fabio
Su Soldati, Guerrieri e Cacciatori-Raccoglitori
Ad un certo punto della storia – o piuttosto preistoria – gli uomini cacciavano grandi prede con lance o giavellotti, le donne e i giovani cacciavano piccole prede con archi, e tutti raccoglievano erbe, conchiglie di mare, lumache, noci, funghi, frutta, bacche e diversi tipi di radici commestibili. Erano ciò che chiamiamo “cacciatori-raccoglitori”.
L’Europa preistorica era scarsamente popolata, e c’era abbondanza di tutto ciò di cui avevano bisogno, quindi c’era poco incentivo per chiunque di rischiare un viaggio attraverso il mare per raggiungere l’Ovest, o una non meno rischiosa attraversata della taiga o delle pianura che conducevano ad Est, oltre i monti Urali; Alcuni però si dirigevano verso Sud, passando per il Medio Oriente e giungendo in Africa e forse addirittura fino in Asia, durante i periodi più freddi delle Ere Glaciali, dove incontravano Africani e Asiatici, e quando L’Era Glaciale finiva ritornavano, alcune volte ibridati, e come sappiamo, è in questo modo che la popolazione Europea divenne razzialmente un po’ ibrida.
Quando i nostri antenati si ibridarono l’uomo Europeo divenne più sbilanciato, e le abilità uniche dell’uomo Europeo puro furono gradualmente perse. La capacità intellettuale scese – alcune volte drammaticamente. Cacciare e addirittura raccogliere divenne per lui più difficoltoso, e si rivolse ad altri mezzi per sopravvivere.
L’Europeo ibridato, che inizialmente viveva nel Medio Oriente, era ancora abbastanza intelligente da risolvere questo problema con le proprie deteriorate abilità; inventò l’agricoltura! Il mezzo perfetto per permettere al “nuovo” e inetto uomo Europeo di continuare a sopravvivere. E sopravvisse, così tanto che si moltiplicò e divenne così numeroso che l’uomo Europeo ancora razzialmente puro – ancora un cacciatore-raccoglitore – si ritrovò impossibilitato a continuare a cacciare e raccogliere. Quindi anche lui fu forzato a rivolgersi all’agricoltura: semplicemente non gli era rimasto abbastanza spazio per poter mantenere il migliore stile di vita da cacciatore-raccoglitore.
Con l’agricoltura giunse anche la carestia (quando il raccolto falliva), la malnutrizione (a causa di una dieta molto meno varia), la schiavitù (perché alcuni uomini forti ne forzarono altri a lavorare sulla loro terra), la guerra (perché quando la carestia colpiva, gli agricoltori per sopravvivere dovevano appropriarsi di ciò che avevano altri gruppi), la tirannia (perché alcuni uomini possedevano la terra, e quindi controllavano le riserve di cibo), le malattie (perché tutti i contatti ravvicinati con gli animali domestici fecero sì che l’uomo venisse infettato da malattie che in precedenza erano state un problema solo per gli animali) e pure tutta una serie di altri problemi.
Inizialmente comunque i conflitti venivano risolti con dei duelli: un campione rappresentava ciascuna parte. Il combattimento durava finché uno dei campioni veniva spinto fuori da un anello composto nel terreno, finché uno di loro avesse cominciato a sanguinare o finché uno di loro non si fosse arreso. Si: raramente si uccidevano l’un l’altro. Perché avrebbero dovuto? Cosa diamine avrebbero ottenuto dal ritrovarsi il loro miglior uomo ucciso?
Col tempo l’agricoltura permise all’uomo Europeo di moltiplicarsi a tal punto che cominciò a costruire delle città. Nacque la civiltà! Nuovamente, prima nel Medio Oriente, in Sumeria, e più tardi nel Nord-Africa, in Egitto. Molto più tardi questo disastro arrivò nell’Europa geografica, innanzitutto nell’Antica Grecia e nell’Antica Italia. L’uomo Europeo ibridato perse eventualmente “tutti” i legami con la Natura, addirittura evitando la foresta e le montagne come se si trattasse della peste, e venne invece attirato dalle città come le mosche dal letame.
Ogniqualvolta le cose finivano male nelle città, come succedeva inevitabilmente nelle società agricole, puntavano a Nord e attaccavano! Però non mandavano i loro campioni, per sfidare i Settentrionali, ma si recavano lì in forze allo scopo di sterminarli, massacrarli, abbatterli e prendersi la loro terra! Si: gli uomini delle città erano affamati o poveri, quindi dovevano farlo – o così pensavano! Producevano armi e armature in massa, e senza onore e senza pietà, incontravano i campioni e i guerrieri, spesso nudi, degli Europei non civilizzati. La Gallia cadde per prima: circa un milione di Galli, per lo più donne e bambini, furono uccisi quando le Legioni di Cesare colpirono. Il resto dell’Europa non cadde, ma buona parte di essa si prostrò, e la terra venne bagnata col sangue di Europei buoni, onorevoli e onesti, molti di essi – se non la maggior parte – ancora di pura razza Europea.
Il guerriero Europeo barbaro era più forte, in forma, abile, veloce e addirittura alto, rispetto all’Europeo più ibridato e civilizzato, ma aveva il senso dell’onore e si ritrovò ad affrontare un nemico senza onore. Il guerriero affrontava un soldato, quindi perse. Quando la guerra si concludeva il vincitore scriveva la storia, così come voleva che apparisse, e inventava ogni sorta di scuse per giustificare il massacro.
Il cacciatore-raccoglitore uccideva la selvaggina. Il guerriero agricoltore raramente uccideva qualcuno, e se uccideva, uccideva un altro guerriero combattendo in condizioni di parità. Il soldato civilizzato era un assassino di massa di uomini, donne e bambini Europei.
HailaR WôðanaR!
Traduzione a cura di Artuso Fabio
Sulla Civiltà e gli Habitat Naturali
Post originale di Varg Vikernes
Quante volte avete sentito lodare la “civiltà” e l’uomo “civile”? Questi costruttori di città e abitanti di città sono universalmente lodati come i più avanzati tra gli uomini. Ma lo sono? Ma lo sono realmente stati?
Le prime (…) civiltà conosciute su questo pianeta furono tutte costruite non dai Neanderthal, non dagli Europei razzialmente puri; non dall’uomo Nordico che oggi viene tenuto in così alta considerazione dalla maggior parte dei razzisti Europei. No! Furono costruite da popolazioni imbastardite; in Mesopotamia, in Egitto, in Persia e nella Valle dell’Indo. In seguito anche i Greci costruirono delle città, ma solo dopo che furono sufficientemente ibridati da non assomigliare più ai Nordici. In seguito anche i Romani costruirono delle città, ma solo dopo che anch’essi furono sufficientemente ibridati da non assomigliare più ai Nordici.
Anche la civiltà che abbiamo oggi in Europa fu costruita da “bastardi”: i Romani. Si, se sei nel dubbio, sappi che tutte le città, tutta la civiltà, in Europa, è basata e deriva direttamente dalla civiltà Romana e Giudeo-Cristiana. L’Europa razzialmente pura era barbara e incivile. Britannia. Gallia. Germania. Scandinavia. Baltica. Slavia. Dacia. Aquitania. Suomia. Scizia. Sarmazia. Illiria. Tracia. Ecc.
Se pensi che mi sbagli, allora pensa a questo per un minuto. Prima di tutto, dai un’occhiata alle città oggi: chi ne è attratto? Comparale alla campagna e poi dimmi: dove trovi più bastardi? Esattamente: li trovi quasi esclusivamente nelle città. E se possono scegliere, quasi tutti loro vanno a vivere nelle città. Perché? Perché quello è l’habitat naturale del bastardo. D’altra parte l’habitat naturale dell’individuo razzialmente puro è la natura incontaminata; intoccata, incontaminata, pura, selvaggia, pericolosa e stupenda. Non trovi quasi nessun bastardo lì, e se ti capita ti è probabilmente capitato perché qualche individuo razzialmente puro se li è trascinati dietro.
Le civiltà sono orribilmente autodistruttive: col passare del tempo tutte infine crollano. Crollano tutte tragicamente e lasciano i cittadini morti o morenti, eliminati dalla loro stessa decadenza, dai loro crimini, dalla loro stupidità e dallo stile di vita degenerato della città, e non ultimo dalle epidemie. I pochi che fuggono da queste trappole mortali muoiono in breve tempo nella natura, perché non sono più adatti ad una vita naturale, dopo aver vissuto per generazioni nelle “città”.
Quelli che hanno più possibilità di sopravvivere il collasso di una civiltà sono coloro che non vivono nelle città: gli individui solitamente molto più puri razzialmente che vivono nella campagna, il più vicino possibile al loro habitat naturale: la natura incontaminata…
P.S. Vivi in città, e lo odi? Bene, forse perché non sei fatto per vivere lì.
Quindi perchè lo fai?…
Traduzione a cura di Artuso Fabio