I Secoli Bui

Secoli Bui è un termine utilizzato per descrivere il periodo compreso tra la caduta dell’Impero Romano e la Rinascenza. E’ così chiamato in quanto “è caratterizzato da una relativa scarsità di fonti scritte, storiche o di altra natura, quantomeno per alcune aree d’Europa, rendendolo oscuro per gli storici”. Possiamo inoltre leggere che : “il concetto di Secoli Bui ebbe origine con Francesco Petrarca negli anni ’30 del XIV secolo, e fu originariamente inteso come un’estesa critica al carattere della tarda letteratura latina. Petrarca considerò come “oscuri” i secoli che seguirono il periodo romano paragonati allo splendore dell’antichità classica. Più tardi gli storici ampliarono il termine per riferirsi al periodo di transizione tra l’epoca romana e l’Alto Medioevo (XI – XIII secolo circa), includendovi la mancanza di letteratura latina e una mancanza di storiografia contemporanea, un generale declino demografico, limitata attività costruttiva in ambito edilizio ed urbanistico, e scarsi innovamenti culturali in genere. Successivamente, storici e scrittori si appropriarono di questo concetto, e anche a livello di cultura popolare esso si espanse ulteriormente fino a ritrarre il Medioevo come un periodo di arretratezza, ampliandone l’accezione peggiorativa e la portata.”

Come sappiamo, la caduta di Roma avvenne poco dopo l’introduzione del Giudeo-Cristianesimo come culto ufficiale dell’Impero, e sappiamo oltretutto che la Rinascenza fu una rinascita della cultura pagana (cioè, europea), dei suoi ideali, della sua filosofia, della sua scienza e dei suoi valori che, a partire dal XIV secolo cominciarono a fare ritorno in Europa dal mondo musulmano tramite Crociati e invasori musulmani. A differenza dei giudeo-cristiani, i quali rasero al suolo qualsiasi realtà pagana con cui venissero in contatto, i musulmani mantennero e conservarono buona parte della letteratura europea che incontrarono.

Ci si riferisce ai primi Secoli Bui come ad un periodo migratorio, durante il quale si mobilitarono diverse tribù europee : primi gli Unni, i Goti, i Vandali, i Sassoni, gli Juti, gli Angli ed altre tribù germaniche, a seguire gli Slavi ed altri ancora. A detta della storia, furono obbligati a migrare a causa di altre tribù. Nonostante tutto, la storia non dice poi molto circa il motivo della venuta in essere di questo periodo migratorio, del perché le prime tribù si spostarono, costringendo le altre a fare la stessa cosa. Sappiamo però il motivo per cui gli Scandinavi presero a muoversi durante l’Epoca Vichinga, e sappiamo che non furono spinti a farlo a causa di altre tribù in movimento. Iniziarono a spostarsi a causa delle aggressioni dei Giudeo-Cristiani nel Sud. Già, è interessante notare che queste “migrazioni” ben combaciano soltanto con la diffusione del Giudeo-Cristianesimo in Europa… Successivamente alla cristianizzazione dell’Europa meridionale, la diffusione del Giudeo-Cristianesimo coinvolse prima l’Europa occidentale e poi quella dell’Est, per ultimo quella del Nord. Ovunque giungesse, le tribù iniziavano a “migrare”.

Piuttosto che dirci ciò che avvenne in questo periodo di “declino demografico”, gli storici oggi affermano — con sicurezza — che non ne sappiamo abbastanza. D’altronde sono i Secoli Bui…

Tutto ciò si rivela conveniente per i Giudeo-Cristiani, i cui storici sostanzialmente dicono : “Il Giudeo-Cristianesimo crebbe nell’Impero romano nonostante le crudeli ed ingiuste persecuzioni degli imperatori, poi l’Imperò crollò (a causa delle pressioni esercitate dalle invasioni barbariche, bisogna dire : non per causa del dirompente lavorio criminale e distruttivo dei Giudeo-Cristiani all’interno dell’Impero…) e dopo un paio di secoli di buio storico, di cui non sappiamo molto, la maggior parte dell’Europa ne uscì cristianizzata.”

Abbiamo delle fonti che ci raccontano della violenta resistenza opposta alla cristianizzazione da parte di Romani, Scandinavi, Balti e Finni, ma opportunamente non abbiamo fonti che ci descrivano come gli altri Europei reagirono (anche se ci dicono di credere nel fatto che venissero semplicemente convertiti… perché il messaggio di Gesù è così vero e convincente, ovviamente). Sappiamo solo che iniziarono a “migrare” e che ci fu un “calo demografico” nell’Europa del tempo. E quando si riprese a scrivere la storia, erano tutti Giudeo-Cristiani. Halleluja!

Sigh.

Lasciate che vi dica cosa penso sia successo. I Giudeo-Cristiani distrussero l’Impero romano dall’interno, e mentre ciò avveniva, le genti “barbare” d’Europa presero a difendersi dal veleno giudeo-cristiano proveniente dall’Impero romano in decadenza, attaccando l’Impero stesso — proprio come gli Scandinavi si difesero dal medesimo veleno qualche secolo dopo, nell’Età Vichinga, attaccando prevalentemente i monasteri sparsi per l’Europa.

La conversione degli Europei avvenne — così come descritta nelle fonti scandinave della più tarda Età Vichinga — per mezzo di minacce, violenza, tortura, rapimenti e omicidi. I Giudeo-Cristiani operarono come i più spietati, violenti e crudeli mafiosi, con il Papa ed il Gran Patriarca in qualità di padrini, ed ottennero potere allo stesso modo in cui oggi ne guadagnano le organizzazioni criminali.

Tutto ciò ebbe come conseguenza la migrazione di diverse tribù, che lasciarono il proprio territorio nel tentativo di scampare ai Giudeo-Cristiani. Così Sassoni, Juti, Angli, Belga, etc. fuggirono verso terre pagane, le Isole Britanniche. Altri invece caricarono, e saccheggiarono Roma (di nuovo…). Altri invece si spostarono fuori dalle frontiere europee, come i Vandali.

Quando i Giudeo-Cristiani arrivarono in Scandinavia, poco prima dell’Età Vichinga, fu proprio questa la ragione per l’improvvisa attività “vichinga”, e solo successivamente si ebbe l’Età Vichinga, e molti da lì fuggirono, chi in Irlanda, chi in Scozia, chi in Islanda e chi addirittura nelle Americhe, o comunque dove i Giudeo-Cristiani erano deboli o non avevano alcun potere, oppure assaltarono i monasteri da dove provenivano questi terroristi, abbattendoli come i criminali genocidi quali erano.

Sì, penso che il “calo demografico” in Europa dal 400 all’800 fu il risultato di un genocidio perpetrato ad opera dei Giudeo-Cristiani. Terrorizzavano e uccidevano Europei in massa, uomini e donne, vecchi e giovani, ragazzi e ragazze, e pure bambini — e non siamo al corrente di ciò per il fatto che, convenientemente, occultarono ciò che accadde in 400 anni di storia, cancellandone ogni storiografia. E potevano farlo : essi stessi scrivevano questa storia, erano loro che custodivano i libri, nei loro monasteri. Disfarsene non sarebbe stato affatto un problema. E così fecero (e continuano a farlo tuttora, anche con gli accadimenti storici a cui noi stessi abbiamo potuto assistere poiché avvenuti nel corso della nostra vita : cancellano oppure riscrivono la storia così come a loro conviene).

Per noi resta solo un’epoca oscura, di cui non sappiamo niente in proposito, e dovremmo pure credere che l’Europa finì per accettare il Giudeo-Cristianesimo ben volentieri, senza resistenze. Nei libri si condensa l’Età Vichinga come un periodo frutto del “barbarismo” e della “aggressività pagana” degli Scandinavi, e che la resistenza romana fu semplicemente assurda e solo frutto di ignoranza. “Accusarono i Giudeo-Cristiani perfino di cannibalismo, ha ha ha”. Ridicolo, non è vero?

La bruta realtà è invece che, a detta dei moderni scienziati (inclusi archeologi), all’Europa dopo il processo di cristianizzazione e prima della Rinascenza ci si riferisce come segue : “un generale declino demografico, limitata attività costruttiva in ambito edilizio ed urbanistico, e scarsi innovamenti culturali in genere”. Tali i frutti del Giudeo-Cristianesimo. Prima di esso, l’Europa era prospera, scientificamente avanzata, edotta, salubre, progredita nell’ambito spirituale, culturale ed artistico, e tutto ciò fece ritorno in Europa con la Rinascenza, l’inizio della fine del Giudeo-Cristianesimo in Europa, quando essa riprese a muoversi verso le proprie radici. Essa cominciò il lungo percorso che doveva riportarla a vivere, dopo aver sofferto dell’oscurità giudeo-cristiana per così tanto tempo.

Traduzione a cura di Marco Prandini

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